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UNA PASSEGGIATA CON…


Nino Cerruti

IL SIGNOR NINO

Non potevamo inaugurare in modo migliore questo primo numero di “Superissimo” parlando con il Sig. Nino Cerruti in persona.

Non un’intervista, non una serie sterile di domande già sentite, già lette, ma una riflessione su quello che può trasmettere l’incontro con un’icona intramontabile del nostro tempo, con l’uomo dietro al
nome, dietro al mito.

Al mio arrivo vengo accolto nel suo ufficio, una volta accomodato resto impacciato, cerco una posizione e mi preparo a fare la mia parte.

Il Sig. Nino dal canto suo sa come stemperare l’atmosfera ponendosi immediatamente su un piano parallelo al mio e così in pochi minuti, dopo essermi ripreso, sono pronto a parlare ma.. qualcosa mi blocca, sono quasi inebetito, le mille domande che
mi ero preparato sembrano essere svanite chissà dove, nascoste in qualche meandro oscuro della mia testa, sarà l’atmosfera quasi eterea di questo luogo semplice ma carico di storia, sarà il caldo, sarà che in fondo ho solo un po’ di paura.

Tutto questo imbarazzo dura però solo un battito di ciglia perchè, il sig. Nino mi riporta immediatamente con i piedi per terra.
Mi osserva gentile, pacato e quando sto per esprimere la mia riconoscenza per l’occasione datami è lui il primo a spezzare il silenzio dicendo: “fumiamoci una sigaretta, la vuole lei una sigaretta?”

declino gentilmente anche se la mia testa urla “Ne vorrei 100 di sigarette sig. Nino, per calmarmi” ma lascio che sia lui ad accenderla e a rilassarsi in attesa che io faccia la mia parte.

Finalmente mi sblocco e il dialogo diventa subito uno scambio di idee, di vedute, di opinioni, nonostante abbia di fronte un uomo di 86 anni, mi sembra di parlare con un ragazzo, appassionato, curioso, emotivo ma molto determinato.

Ecco, una cosa che fin da subito mi ha colpito, mentre io balbetto, mi interrompo per esprimere un concetto, Lui non ha mai un’esitazione, ne un tentennamento, ne un dubbio, mentre mi racconta di come l’immagine di un temporale gli ricordi lo specchio dei giorni nostri, a metà tra il reale e l’irreale, il suo tono è quasi rilassante.

Ascolto in silenzio, sperando che il tempo non passi mai, faccio mente locale su cosa chiedere ma mi rendo conto che al Sig. Nino non servono domande, ci si deve solo metter comodi e ascoltare ammirati la storia di una vita vissuta sempre con passione e entusiasmo.

Ed è così che mi parla di di futuro, di internet, di smartphone e quando gli chiedo se lui creda che questa tecnologia sia un bene, lapidario risponde: “questa società vive in modo troppo frenetico, dimenticando i problemi di oggi nella speranza che tutte queste novità ci risolvano i problemi di domani”.

In un attimo la sua risposta mi fa capire che in fondo, forse, noi “giovani” non abbiamo capito nulla e che c’è ancora tanto da imparare da chi, il mondo l’ha visto e vissuto davvero, non attraverso uno schermo 5 pollici, seduto comodamente sul divano di casa.

Passano i minuti, ipnotizzato e in silenzio ascolto le sue mille storie, le sue visioni, i suoi progetti ma il tempo è tiranno e allora mi butto sull’ultima mia domanda/curiosità, quella che in fondo mi ha spinto a chiedere questo incontro: “Come nasce l’idea di questa Newsletter e perchè ha sentito l’esigenza di creare qualcosa di nuovo, di diverso, ancora?”.

Anche questa volta il Sig. Nino mi spiazza e dall’alto della sua esperienza mi confessa: “Noi abbiamo 2 età, l’età del corpo e l’età della testa e non c’è nessuna regola che dica che la testa invecchia come il corpo, siamo noi che molto sovente ci trinceriamo dietro a delle scuse, a dei pretesti, non rendendoci conto che accompagnando un corpo che invecchia, tu invecchi anche la testa, ecco perchè credo in questo nuovo progetto, amo rischiare, lo so che chi va piano in macchina riduce di molto gli incidenti ma è anche vero che …arriva dopo gli altri ”.

Ecco l’essenza di Nino Cerruti, una vita vissuta credendo sempre nelle proprie capacità e senza mai mettersi in coda, per non rischiare, sempre un passo avanti.

Sarebbero ancora tante, troppe le cose da raccontare, nate da questa breve chiacchierata e chi vi scrive vorrebbe condividerle tutte con voi, provando in qualche modo a trasmettervi le emozioni
percepite, ma sarebbe impossibile.

Saluto il sig. Nino ringraziandolo della disponibilità e mi congedo dal suo ufficio con qualcosa in più, la consapevolezza che tutto si può fare con le giuste motivazioni e che la passione non conosce età. Raccolgo le mie cose, raggiungo il cortile del lanificio e … ora si, la sigaretta voglio fumarla.